In questi giorni e’ in corso la mobilitazione denominata dai media, dei forconi. Una mobilitazione nata da alcune organizzazioni corporativiste e fasciste che dopo una promessa di incontro con il governo si sono tirate indietro. Gli annunciati blocchi di autotrasportatori e agricoltori non si sono quindi verificati se non in minima parte e in zone ristrette.
Il primo dato oggettivo da considerare è che attraverso la rete questa mobilitazione ha avuto larga presa tra quei proletari costretti a fare i conti con disoccupazione, precarietà e povertà reale.
Infatti, nell’ultimo periodo, durante le nostre iniziative, volantinaggi e presidi, ci è stato spesso chiesto cosa pensassimo in merito a quest’appello del 9 dicembre e se ci avremmo preso parte.
Come tanti compagni, anche le nostre conclusioni al riguardo liquidavano la questione semplicemente come una mobilitazione diretta da settori piccolo e medio borghesi, da fascisti e reazionari, tra autotrasportatori, agricoltori e bottegai, che nessun interesse certo nutrivano nei confronti dei proletari.
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