IN RISPOSTA ALLA LEGA NORD NERVIANO

img_0480Un partito in crisi di consensi e ormai screditato davanti alla cittadinanza dai vari scandali che lo hanno colpito, relegato definitivamente nella schiera dei politicanti “ladroni” ai quali appartiene, ha bisogno di battaglie di facciata per rifarsi una verginità.

E’ il canto del cigno. Così anche a Nerviano i nostri ometti verdi razzisti e xenofobi tornano all’attacco su innoque battaglie nel tentativo disperato di illudere ancora una volta i cittadini con le proprie sparate populiste.

Questa volta è il turno dell’ex Ipi System di Nerviano, area degradata ormai da molto tempo perchè rimasta inutilizzata dopo la chiusura della fabbrica che lì ha prodotto e inquinato per anni. I nostri barbari nordici cantano vittoria per aver ottenuto il grande risultato di far potare le piante che oscuravano la segnaletica stradale arrecando danni alla viabilità. Che grande vittoria! C’è altro da dire?

Nel comunicato leghista si punta il dito contro i centri sociali che ben tre anni fa  hanno occupato lo stabile creando una situazione di illegalità, come se il problema fosse da ricercare lì e al contrario non fosse la vera soluzione al degrado, ma non si menziona mai l’attuale proprietario dello stabile che sarebbe tenuto a evitare rischi per la cittadinanza.

Siccome non abbiamo interessi elettorali da difendere e non speculiamo sulle lotte reali dei movimenti tocca a noi fare chiarezza sulla questione.

Innanzitutto rivendichiamo come l’occupazione fu un passaggio necessario di un movimento reale che si era sviluppato sul territorio nervianese, e che autorganizzava numerosi giovani attorno al collettivo Oltre il Ponte.

Noi ne facevamo parte, abbiamo organizzato e animato le innumerevoli iniziative sociali, culturali e politiche che per anni hanno risvegliato questo paese dormitorio nel nome dell’interesse collettivo e sempre in opposizione al consumo e al profitto di pochi. Ricordiamo perciò agli “smemorati” che in quegli anni a Nerviano ci furono ben tre cortei ai quali parteciparono alcune centinaia di cittadini, uniti per rivendicare uno spazio sociale pubblico di aggregazione, dove  si potessero sviluppare e coltivare quegli interessi sociali e culturali di cui i nostri leghisti non portano traccia nel proprio DNA.

Quindi non ci furono “alieni” dei centri sociali che arrivarono da fuori per occupare quello spazio, che tra l’altro non era l’edificio principale del complesso, ma furono i giovani stessi a prendere l’iniziativa per seguire i loro bisogni.

Certo ci fu solidarietà da tanti, ma il centro sociale stava nascendo ed era proprio lì! Di fronte alle menzogne dell’amministrazione comunale fummo noi a prendere in mano un piccolo pezzo del nostro futuro.

Questo avrebbe portato miglioramenti notevoli a tutta l’area togliendola non solo alle possibili speculazioni di privati ma anche a quel degrado tanto odiato dai padanos.

Quello che oggi i leghisti si dimenticano volutamente di dire è che rispetto a quell’area il problema è molto più grave di qualche cartello stradale coperto dalle frasche, infatti durante l’occupazione scoprimmo che:

dagli anni 60 agli anni 80, periodo di forte industrializzazione del territorio, quell’area fungeva da discarica per molte fabbriche del circondario tra cui la stessa Ipi System e Alfa Romeo. Infatti, sotto al prato che si estende da Ipi System a Pharmacia giacciono ancora tonnellate di rifiuti velenosi che rischiano di inquinare l’aria con gas nocivi e la falda acquifera sottostante, compromettendo così la salute degli abitanti del quartiere e non solo.

Fu in seguito alla nostra occupazione che il sindaco promise la bonifica dell’area entro un anno, ma come sempre non tenne fede alle proprie promesse confidando nell’oblio sul problema.

A tal proposito, di seguito potete trovare il vecchio comunicato firmato Oltre il Ponte:

http://collettivoltreilponte.wordpress.com/2010/02/23/serve-occupare-per-bonificare/

Come se ciò non bastasse all’interno dello stabile era, e presumibilmente è ancora presente, una tubatura danneggiata che perde ogni giorno migliaia di litri di acqua pubblica disperdendola nell’area degradata.

Servirebbero forse interventi di questo tipo oltre che per rendere visibili i cartelli stradali?

Oggi come collettivo la Sciloria partecipiamo e sosteniamo il comitato dei disoccupati e precari di Nerviano che sta muovendo i primi passi nel panorama politico del paese, facendo già tremare le sicurezze dei politicanti tra cui gli ometti verdi.

Ormai la crisi economica ha reso evidente il disinteresse dei partiti istituzionali nei confronti dei reali bisogni di lavoratori, disoccupati e precari. Sarà proprio la nostra auto organizzazione a spazzare via tutti i parassiti, tra cui i leghisti, che oggi si arricchiscono e rubano insieme a padroni e banchieri sul nostro sudore e le nostre sofferenze.

 

E’ ORA DI UNIRSI!

collettivo la Sciloria

avevamo vent’anni oltre il ponte…”

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