DISOCCUPAZIONE A NERVIANO Intervista n°1 – D.M.(27 anni)

rabbiagiovaniIn italia la disoccupazione giovanile ha raggiunto nell’ultimo anno il livello più alto dal 1977: il 40,5% tra i 15 e i 24 anni è disoccupato, ma la stima è certamente al ribasso perché il dato è calcolato solo sulla fascia di popolazione attiva, ovvero chi ha già lavorato o sta ancora cercando lavoro: perciò a questi 650.000 disoccupati vanno aggiunti un numero ulteriore di giovani che sommato supera certamente il milione rendendo il quadro assolutamente drammatico. Se guardiamo alla fascia di età che va dai 25 ai 35 anni la percentuale reale di disoccupati raggiunge facilmente il 20%, senza considerare tutti coloro che con la precarizzazione lavorano come sottoccupati, ovvero con contratti a chiamata, di collaborazione, mini part time, senza quindi raggiungere un salario minimo che permetta loro di vivere in condizioni di vita dignitose.Nerviano non è esente da questa situazione, non disponiamo di dati statistici circa la percentuale di disoccupati, ma basta osservare il panorama giovanile per rendersi conto che la situazione sopra descritta riguarda anche questo paese alle porte della metropoli milanese.

Con l’intenzione di approfondire e denunciare questa condizione diffusa, convinti che ogni cambiamento si possa raggiungere solo attraverso la mobilitazione diretta e senza deleghe ai partiti politici responsabili di tutto ciò, abbiamo intervistato D.M. uno dei tanti ragazzi di Nerviano attualmente disoccupati e privati di un salario.

 Da quanto tempo sei disoccupato e cos’hai fatto in precedenza?

Sono disoccupato dal 2008, prima di perdere il lavoro ho fatto di tutto, dal receptionist in RAI al manovale in cantiere e l’animatore nei villaggi turistici. Tutti i lavori che prevedevano grande disponibilità negli orari senza un contratto stabile, tranne nel primo caso. Addirittura l’ultimo lavoro mi è stato detto che era “a chiamata”, un modo per coprire il fatto che in realtà si svolgeva in nero. Comunque queste esperienze sono comuni a tante persone che conosco che hanno provato un po’ di tutto.

 Quando hai perso il lavoro cosa ti aspettavi?

Non pensavo fosse così difficile trovare lavoro, anche se sapevo che l’impiego fisso è ormai irraggiungibile.

Quali problemi vivi nel quotidiano della tua vita?

Non è semplice, vorrei dare una mano a mia mamma ad affrontare le spese di casa e avere la possibilità di avere qualcosa in tasca. In più spesso quando parlo con la gente mi viene detto di darmi da fare a cercare, come se non lo facessi già e come se fosse semplice oggi. In questo modo ci si sente quasi responsabili della propria condizione difficile, come se non volessi lavorare…

 Per contrastare questa condizione di disagio ti sei rivolto a qualcuno?

Dopo aver visto su Settegiorni un intervista al sindaco Enrico Cozzi che proponeva un bando per disoccupati per svolgere alcuni lavori pubblici con pagamento tramite voucher mi sono rivolto in comune per chiedere spiegazioni. Mi è stato detto che non potevo accedere a questo servizio perché non sono diplomato e che comunque avrei lavorato pochissime ore al mese senza quindi risolvere nulla. Mi hanno rispedito a casa, mi è sembrata una beffa e così come me tanti altri lo hanno pensato. Probabilmente a questi interessa farsi pubblicità anche sulle nostre spalle.

 Quindi quale soluzione intravedi?

Allo stato attuale nessuna, certamente se non ci uniamo ognuno di noi vivrà il proprio caso personale senza nessun tipo di appoggio. Dobbiamo unirci, siamo in tanti, non vogliamo guerre tra i poveri, al contrario dobbiamo rivendicare quello che oggi non abbiamo: una vita dignitosa.

 Quindi cosa dobbiamo rivendicare?

Uno spazio giovanile per noi e misure reali per migliorare le nostre vite.

16 ottobre 2013, Collettivo la Sciloria

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2 risposte a DISOCCUPAZIONE A NERVIANO Intervista n°1 – D.M.(27 anni)

  1. sciloria scrive:

    Ciao Elvio vigilante, hai ragione ed è assolutamente necessario unire le generazioni senza creare ulteriori divisioni che già cercano di imporci.
    Non sappiamo di dove sei, ma è nato a Nerviano il comitato Disoccupati-Precari per iniziare a rivendicare quello che ci spetta. L’obbiettivo è quello di creare l’unità in tutti i paesi del territorio.
    Mercoledì ci sarà un’altra riunione per mettere in campo iniziative,ti apsettiamo.

    Di seguito il comunicato di nascita del comitato.

    E’ ORA DI UNIRSI!
    Nasce il comitato disoccupati e precari – Nerviano

    Negli ultimi anni in Italia, a causa della crisi economica e delle politiche di austerità imposte da chi governa, la disoccupazione ha raggiunto livelli record. Gli ultimi dati, calcolati al ribasso e destinati a crescere, ci dicono che il 12, 2% della popolazione attiva è attualmente senza lavoro, mentre la disoccupazione giovanile raggiunge il 40%.
    Queste statistiche descrivono un quadro di peggioramento reale delle condizioni di vita di milioni di persone in tutta Italia e non solo. La situazione di Nerviano è assolutamente in linea: sempre più persone si trovano ad affrontare individualmente i problemi che derivano dall’assenza di un salario. Pagare l’affitto, le bollette, i trasporti, i libri di scuola dei figli sono solo alcune delle spese che per tanti oggi sono insostenibili, ne deriva che per una fetta consistente della popolazione molti diritti fondamentali (casa salute, istruzione e trasporti tra gli altri) sono negati.
    Di pari passo anche per chi lavora è sempre più difficile immaginare un futuro sereno in questa società. In seguito alla diffusione e alla regolarizzazione di contratti precari e alla conseguente perdita di diritti, i salari si sono abbassati ai minimi storici mentre le condizioni di lavoro sono diventate sempre più difficili e debilitanti. L’aumento esponenziale di disoccupati rappresenta così un’arma di ricatto nei confronti dei lavoratori in quanto sostituibili con forza lavoro a basso costo e priva di quei diritti conquistati dal movimento operaio in anni di lotte. Chiaramente a godere di tutto ciò è chi trae profitto dal nostro sudore.
    A Nerviano e non solo, oggi i disoccupati non hanno alcun punto di riferimento sociale e politico, l’isolamento e l’individualismo rendono ancora più dannosi gli effetti della crisi. L’esigenza di uno spazio aggregativo dove sviluppare i nostri interessi comuni, sociali e culturali si inserisce in questo senso.
    Da parte del comune non esistono misure reali di sostegno che rendano accessibili quei diritti che oggi ci sono negati, l’unico provvedimento preso dalla giunta, il lavoro a voucher, si è rivelato una beffa perchè insufficiente nelle retribuzioni e nelle ore lavorate. Altro che rimedio per dare dignità ai disoccupati come dichiarava tronfio il sindaco Enrico Cozzi sui giornali locali.
    Gli uffici del lavoro provinciali sono invece diventati centrali di raccolta di forza lavoro a costo zero per gli imprenditori: i progetti di stage, di cui torneremo a trattare, non garantiscono alcuno sbocco lavorativo ma servono solo a garantire finanziamenti pubblici a ditte private. Insomma, una bella truffa organizzata dallo stato!
    A fronte di ciò abbiamo a disposizione una sola arma, l’autorganizzazione per la dignità, il salario e i diritti, contro il razzismo e ogni discriminazione. Per noi non esistono differenze generazionali significative. E’ giunta l’ora di unirci, la nostra ricetta per uscire dalla crisi è:
    SALARIO, DIRITTI, DIGNITA’!
    Il comitato si pone da subito gli obiettivi:
    – di costruire l’unità di disoccupati, precari e cassaintegrati nei paesi di tutto il territorio.
    – di costruire una piattaforma rivendicativa da porre ai comuni e alla regione con iniziative di lotta.

    Prossima riunione mercoledì 30 ottobre ore 21 presso la sala Pertini dell’ex Meccanica di Nerviano

    Comitato disoccupati e precari – Nerviano 23/10/2013 – disoccupatiuniti@gmail.com

  2. elvio vigilante scrive:

    Ho letto la condizione di questi giovani che non riescono a trovare lavoro sono vicino a loro , ma dirò di più questo mi riempie di rabbia e poi dicono che la repubblica italiana è fondata sul lavoro .Chi lavora oggi è un privilegiato ,comunque la disoccupazione oggi non è solo un problema giovanile ,ma purtroppo generale e ci sono troppe persone oltre i 40 anni ,50 e 60 anni ,rimasti senza lavoro e senza pensione e io dico tutti abbiamo il diritto di lavorare, oggi questo ci viene negato dallo stato .Non ci resta che lottare tutti insieme e pertanto bisogna organizzarsi per far sentire la propria voce e combattere tutti insieme per far valere i propri diritti.

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