COMUNE VS. LUMINARIE NATALIZIE…

Sebbene i diritti fondamentali di cui sono privati i migranti e i lavoratori vanno ben oltre le luminarie multilingue di Natale, quello che vede protagonista l’assessore all’arredo urbano Cadeo è solo l’ultimo episodio di una serie di strumentalizzazioni politiche compiute dall’amministrazione comunale di Milano e dall’opposizione sulla pelle di chi in via Padova ci vive e lavora. Tutto nel nome delle parole chiave sicurezza e integrazione.

A parte l’episodio che denota la volontà di italianizzare la via, ricordiamo a chi toglie le luminarie per “evitare la ghettizzazione del quartiere” i provvedimenti intrapresi dalla sua amministrazione per via Padova: telecamere, esercito, Polizia e Carabinieri ovunque, ordinanze fasciste che limitano le libertà personali, autobus-galere per clandestini, retate e per finire il coprifuoco. Alla faccia della ghettizzazione! Tutto ciò con il buon gioco di quei padroni di case e datori di lavoro che sui migranti speculano e continueranno tranquillamente a farlo, con o senza luminarie.

Al PD milanese che sulla questione luminarie attacca, ricordiamo che da tre settimane resistono sulla vicina torre di via Imbonati tre immigrati che chiedono diritti per chi è sfruttato dai padroni, dalle Mafie e per giunta truffato dallo Stato, tutto ciò nell’indifferenza generale. Troppo facile speculare sugli immigrati quando c’è da organizzare pranzi in strada per le primarie per accaparrare qualche voto all’inciucione di Expo 2015 Stefano Boeri. Troppo difficile parlare di diritti.

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