Mercoledì 23.05.2012 – h. 21,00 c/o sala conferenze Centrho (p.zza S. Vittore, Rho) Assemblea pubblica con esponenti del movimento No Tav in Val di Susa
Organizzano: Associazione “Fuori Orario”, associazione culturale “Canaja”, collettivoLa Sciloria, Comitato No Expo, Rifondazione Comunista Nord-Ovest, S.I. Cobas, Sos Fornace
comunicato dell’iniziativa:
PORTARE LA VALLE INCITTA’!
Cosa succede in Val di Susa?
Negli ultimi mesi la lotta NO TAV della Val di Susa è stata portata alla ribalta dalle cronache di televisioni e giornali nazionali.
L’informazione che passa da questi mezzi è però distorta e deviata, per questo riteniamo indispensabile offrire un quadro reale di quello che realmente sta succedendo nei territori della valle.
Da oltre 20 anni in Val di Susa la popolazione lotta contro il progetto della linea ferroviaria ad alta velocità (TAV), un’opera che lo stato sta imponendo con la forza militare e che favorirà soltanto le mafie e le lobby che si spartiranno i 20 miliardi previsti per la realizzazione ma che nella pratica risulta oltre che dannosa anche inutile, sotto tutti i punti di vista:
Ambientale, perché le montagne sono piene di amianto ed altre sostanze tossiche che si sprigionerebbero nell’aria.
Infrastrutturale, in quanto non si è verificato il previsto aumento del passaggio di merci (20 milioni di tonnellate per il 2010) e persone su quella tratta, anzi, il traffico merci della linea ferroviaria
esistente è in costante calo e nel 2009 arrivava appena a 2,4 milioni di tonnellate.
Economico, visto che in passato le grandi opere si sono rivelate uno spreco/furto di denaro pubblico da parte delle imprese a cui sono stati appaltati i lavori, con il consenso dei governi di turno.
Quindi la domanda ci sorge spontanea: in un momento in cui il paese affronta una forte crisi economica che i lavoratori e le classi sociali più deboli pagano con sacrifici sempre più grandi, quest’ opera è realmente necessaria? Oppure serve solo a fare ingrassare le lobby e la mafia, che con il sostegno dello stato, fanno profitti con soldi pubblici speculando su un’opera inutile?
Noi siamo certi che la risposta sia quest’ultima: il progetto Tav in Val di Susa viene imposto con lo stesso meccanismo e gli stessi obbiettivi con cui si impongono tutte le grandi opere. Allo stesso modo la tratta Torino – Milano è costata circa 9 miliardi e mezzo di euro (77 milioni di euro al km) per solamente 9 treni al giorni (2 dei quali fermano in Fiera durante le manifestazioni fieristiche) ed è stata realizzata nonostante il Consiglio comunale di Rho abbia votato contro questa grande opera che sul nostro territorio serve solo alla Fiera e ad Expo.
Come sempre, l’obbiettivonon è il tanto decantato progresso a cui avranno accesso solo pochi eletti, ma è quello di fare profitti distruggendo interi territori abbassando di conseguenza la qualità della vita dei cittadini che li vivono.
I soldi che si utilizzano per le grandi opere vanno investiti in maniera tale da migliorare la vita dei cittadini, i 4 punti che indichiamo sotto sono per noi le cose immediate da fare per portare sul nostro territorio un vero progresso:
– Fermare le grandi opere inutili come quelle legate ad Expo 2015 i cui
appalti sono in mano alle mafie.
– Rendere efficiente il trasporto pubblico e ridurre il costo del
biglietto.
– Sostenere i redditi dei disoccupati, di chi è in cassa integrazione o
mobilità, dei precari, dei pensionati e degli studenti.
– Finanziare i servizi sociali in modo da garantire il diritto alla
sanità e all’istruzione a tutti.
INVITIAMO I CITTADINI A PARTECIPARE ALL’INCONTRO CON GLI ABITANTI E
ATTIVISTI DELLA VAL DI SUSA CHE SI TERRA’ MERCOLEDI’ 23 MAGGIO ALLE
ORE 21 C/O LA SALA CONFERENZE DEL CENTRHO (p.zza S. Vittore, Rho).
PER CAPIRE DA CHI VIVE IN VAL DI SUSA COSA REALMENTE ACCADE IN QUEL
TERRITORIO PER INFORMARSI SU COME VENGONO GESTITE TUTTE LE GRANDI OPERE E QUALI EFFETTI HANNO SUI CITTADINI.
Durante l’incontro ci saranno presentati i dati reali dell’impatto
che avrà la TAV sul territorio e sulle vite dei cittadini della valle e
ci racconteranno con quale violenza lo stato attraverso i suoi apparati
militari cerca d’imporre le proprie decisioni alla popolazione.