ECCO LE ARMI DEI VIOLENTI! (lacrimogeni e disinformazione)

Vabbè, visto che ce li hanno sparati addosso tutto il giorno almeno capiamo cosa abbiamo respirato. Grazie Maroni…

Dal comitato NO TAV un interessante articolo sui lacrimogeni CS usati in questi giorni da Polizia e Carabinieri contro i manifestanti in Val di Susa. Da notare che questi candelotti vengono spesso sparati ad altezza uomo e proprio oggi svariati compagni/e sono rimasti feriti per questo motivo. A questo si aggiunge che nei boschi sopra il cantiere sui compagni/e sono stati sparati proiettili di gomma…

http://www.notav.info/news/lacrimogeni-cs-a-chiomonte/

A questo punto ci chiediamo come faccia il sito del Corriere della Sera a dichiarare che 188 poliziotti sono rimasti feriti mentre la Repubblica ne dichiara quasi 200. Probabilmente si saranno menati tra di loro…

In questo caso la campagna mediatica di disinformazione serve ai poteri dello Stato borghese per oscurare una battaglia popolare che si oppone alla devastazione del territorio, al pericolo ambientale e alla speculazione dei privati sulle spalle dei cittadini (18 miliardi la spesa pubblica per la TAV, in un momento di crisi strutturale del capitalismo internazionale). Questo è quello che i nostri media dovrebbero evidenziare ed analizzare, almeno quelli pubblici, invece di raccontarci le solite cazzate sui Black Blok e le frange di violenti estranee al movimento e al territorio.

Quello che dovrebbe essere evidente, invece, è la partecipazione collettiva alle proteste degli “autoctoni” e di chi è accorso in solidarietà, anche durante gli scontri e le azioni. Nonostante l’assedio al cantiere della Maddalena non si sia concluso con la liberazione dell’area non si può pensare che questa sia una sconfitta ma rappresenta una tappa fondamentale verso la vittoria futura. La battaglia è infatti ancora lunga, i lavori potranno anche partire ma questo movimento, anche alzando il livello del conflitto continuerà a dare segnali a tutto il paese sull’importanza della difesa del territorio, per noi in senso anticapitalista.

 

 

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