VERTENZA IKEA: I SINDACATI CONFEDERALI SI SCHIERANO CON IL PADRONE.

Ritorniano sulla vertenza Ikea per denunciare con forza il ruolo dei sindacati confederali in questa lotta. Crediamo che da parte di codesti personaggi intenti a non perdere il potere e le tessere che gli permettono di scaldare le poltrone , sia stato fatto un’ulteriore passo in avanti contro gli interessi dei lavoratori.                                                                                      Dove non riesce la repressione dello stato intervengono loro a cercare di tagliare le gambe alle lotte a suon di concertazione al ribasso e a favore dei padroni.                                      Sotto pubblichiamo i comunicati del coord.di sostegno alle lotte delle cooperative e del S.I. Cobas che rendono l’idea del ruolo svolto da questi servi.

Le bugie di Ikea e consorzio

Le bugie hanno le gambe corte: nessun calo della fatturazione in Ikea e quindi nessuna necessità di cassa integrazione per reali esigenze produttive. Questo sta emergendo dalle ultime dichiarazioni di kea e consorzio CGS, e infatti da lunedì 19 novembre tutto tornerà alla normalità e tutti i lavoratori torneranno a lavorare.
Ovviamente tutti tranne i delegati del S.I. Cobas per i quali non c’è stato posto oggi, nè ci sarà lunedì.
                                                                                                                                                           Tutto il coro di dichiarazioni di preoccupazione per il destino degli investimenti Ikea a Piacenza da parte di politici, sindacati, e istituzioni, sta svelando quindi la sua strumentalità. Come le preoccupazioni dei rappresentanti del consorzio e delle cooperative per il destino occupazionale dei soci dipendenti.
La sola reale preoccupazione di tutti questi era, ed è, il fatto che i lavoratori avessero deciso di aderire al S.I. Cobas per portare avanti le loro rivendicazioni e contrastare la discriminazione realizzata ai loro danni.
Fuori il S.I. Cobas da Ikea, e tutto tornerà alla normalità!
                                                                                                                                                 Naturalmente questo secondo le loro aspettative perchè in assenza di soluzione alle problematiche avanzate dagli operai durante la lotta, in assenza di reintegro totale dei delegati estromessi ingiustificatamente, non vi sarà nessuna tregua nè pacificazione nel magazzino Ikea.
                                                                                                                                                     Ancora una volta i sindacati confederali hanno dimostrato di aver più a cuore gli interessi dei padroni che dei lavoratori, anche di quelli da loro rappresentati (?). Dopo la campagna di ricatti e intimidazioni, erano pronti persino ad attivare una cassa integrazione (a spese di tutti!) non necessaria pur di raggiungere l’obiettivo di disfarsi del S.I. Cobas e degli operai che si sono autorganizzati.
Giocano come sempre sulla pelle dei lavoratori pur di mantenere il loro ruolo e difendere i loro interessi! Dovranno però continuare a fare i conti con la volontà degli operai.
                                                                                                                                                  Piacenza, 13 novembre 2012 – Sindacato Intercategoriale Cobas

IKEA: la concertazione del manganello

Sabato 10 novembre durante le due iniziative di denuncia davanti ai magazzini Ikea di San Giuliano e Carugate, organizzate dai lavoratori della logistica, dal Sicobas e dal Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative, abbiamo scoperto che all’interno dei magazzini veniva distribuito un volantino dell’azienda a firma congiunta con i sindacati confederali.
Questo comunicato congiunto non è altro che la conferma della strategia della concertazione-repressione utilizzata per contrastare le lotte autorganizzate dei lavoratori e mostra ancora una volta le scelte di campo di cgil cisl e uil: stare dalla parte dei padroni.
                                                                                                                                                       D’altronde Ikea e cooperative in queste settimane sono state messe alle strette dall’iniziativa costante dei lavoratori e della solidarietà organizzata messa in campo sia davanti ai cancelli con presidi e picchetti, sia davanti ai magazzini in molte città d’Italia con iniziative di controinformazione miranti ad un consistente danno d’immagine.
Un danno inaccettabile tanto che la committente e la cooperativa stanno provando a correre ai ripari appoggiandosi alla sicura spalla dei sindacati confederali. L’obiettivo è cercare di reinventarsi un ruolo “politicamente corretto” di azienda collaborativa e aperta al confronto, ma è chiaro a tutti che lo scopo finale di questa operazione è l’uso della concertazione come puntello alla demolizione sistematica dei diritti.
                                                                                                                                                                Un’ altra cosa è certa: Ikea, cooperativa e sindacati confederali non potranno certo togliere ai lavoratori il protagonismo e la dignità di queste settimane. Non potranno negare il “filo nero” che porta dalle manganellate, ai candelotti all’accordo al ribasso di oggi. Chi lotta veramente sa che non si possono svendere i diritti e i lavoratori sanno da parte stare e continueranno fino a che diritti e dignità saranno rispettati.

Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative

 

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