Se c’è una questione che oggi riguarda direttamente tutti i comuni del nostro territorio questa è di sicuro la desertificazione sociale nella quale ci troviamo a vivere.
Il progressivo svuotamento dei centri cittadini a favore di nuove zone residenziali, con la conseguente sparizione di aree verdi e agricole, la creazione di zone commerciali sulle maggiori arterie stradali, quindi raggiungibili quasi esclusivamente da automobili e altre “grandi opere” stanno riducendo un territorio già fortemente cementificato in un
unico grande agglomerato urbano che da Milano si estende a Malpensa senza discontinuità. Expo 2015, il progetto di trasformazione dell’ex area Alfa Romeo in un futuro centro commerciale che interesserà svariati comuni sono un chiaro esempio dell’asservimento della politica agli interessi dei grandi gruppi commerciali a discapito della qualità delle nostre vite.
In questa grande macchia grigia l’unica socialità che ci viene proposta è quella legata al commercio e al profitto di grandi catene commerciali o di locali, dove il consumo rappresenta l’unico fine e collante. E’ chiaro che questa situazione colpisce in primis i giovani che oltre ad essere chiusi in una gabbia di cemento si trovano ad affrontare individualmente condizioni di vita sempre più misere dovute a disoccupazione e precarietà ormai dilaganti.
Per anni le varie amministrazioni che si sono succedute al governo dei nostri paesi non hanno voluto affrontare in modo concreto la questione dell’aggregazione giovanile, consegnandola così alle istituzioni religiose e in seguito alle attività commerciali con effetti distruttivi invece che aggregativi. In questo modo la fame di profitto e di speculazione di pochi ha reso il consumo l’unico fine di aggregazione giovanile, lasciando così praterie a leghisti e fascisti di ogni tipo, pronti con le loro facili ricette a creare rabbia verso falsi nemici da combattere, garantendo invece gli interessi dei veri responsabili.
Anche le feste giovanili presenti nei territori si sono ormai trasformate in appuntamenti dove il fine del consumo di alcolici e musica nascondono la mancanza totale di contenuti e ragionamenti su prospettive che non si limitino all’organizzazione di eventi sporadici.
In questo quadro difficile l’unica soluzione possibile è la costruzione di percorsi di autogestione e Autorganizzazione che uniscano la necessità di una socialità vera alle rivendicazioni politiche di superamento delle nostre attuali condizioni di vita come giovani, studenti, disoccupati e lavoratori.
Il TOGETHER FEST 2013 sarà certamente e principalmente un momento di divertimento, concerti, mostre, sport e arte che fanno parte di quel patrimonio culturale che vogliamo difendere e diffondere, da queste basi dobbiamo però creare un movimento che possa abbracciare anche temi più larghi quali la richiesta di spazi sociali per i giovani , la dignità dei lavoratori, il diritto ad un’istruzione accessibile a tutti, l’opposizione alla devastazione del territorio , l’antirazzismo e l’antifascismo.
Per questo la destinazione di uno spazio pubblico ai giovani di Lainate che hanno deciso di organizzarsi è chiaramente il primo passo che l’amministrazione deve fare per iniziare a recuperare ai grandi errori del passato. Siamo però ben consci che in questa società ogni diritto dev’essere conquistato e tutelato con la nostra mobilitazione diretta e senza deleghe.
In questa fase, dove la demoralizzazione e l’individualismo non fanno che alimentare il sistema di sfruttamento che ci attanaglia, costruire un immaginario collettivo di superamento della realtà attuale, per una società senza sfruttatori e sfruttati è l’obiettivo comune che ci poniamo.
COLLETTIVO LA SCILORIA