Sabato si è svolto l’ennesimo picchetto contro il Sabato lavorativo alla FIAT di Pomigliano . Mentre centinaia di lavoratoti sono in cassa integrazione Marchionne impone i Sabati di straordinario agli operai ancora in Fabbrica.
Ancora una volta la FIOM mette in scena la farsa , alla presenza del grande capo Landini si accorda con Fiat e Polizia per apparire come difensori dei lavoratori, mentre nella pratica continua a sostenere i profitti di Marchionne.
Pubblichiamo il comunicato del comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat Pomigliano:
Tutto organizzato come voleva il padrone tra mortadella, canti, e balli si è consumata l’ennesima giornata di festa che nulla a che vedere con la lotta vera quella contro lo sfracello produttivo e occupazionale di Pomigliano. Come se non bastasse a mettere la ciliegina sulla torta sono stati invitati anche politici di mestiere quelli per capirci che guadagnano circa 20mila euro al mese e che da 4 anni se ne sono infischiati dei cassintegrati costretti a fare la fame a 700 euro al mese e dello sfruttamento a cui sono assoggettati i 2000 opera addetti panda.
ECCO COSA E SUCCESO REALMENTE ALLE ORE 5 INGRESSO 1 DOVE SI ERA DATO APPUNTAMENTO IL COMITATO DI LOTTA
Mentre tutto procedeva con i picchetti di operai e funzionari della fiom concentrati all’ingresso 1 sono arrivati i cassintegrati del comitato di lotta cassintegrati e licenziati fiat muniti di elmetto giallo da lavoro ed uno scudo di cartone con davanti un’immagine di Marchionne contenente una scritta “ORA PICCHIATE ANCHE LUI”, tutto organizzato per contestare le cariche della polizia di sabato 15 sotto forma di ironica satira. Ad un certo punto verso le 5.45 arriva Landini e dopo una breve conferenza stampa si reca dal capo della digos di napoli e gli comunica che come concordato in precedenza anzi con un minuto di anticipo la fiom per non intaccare la produzione alle ore 6.00 avrebbe abbandonato i picchetti per permettere i lavoratori il regolare svolgimento della produzione.
Il comitato a questo punto a incominciato prima a contestare landini e poi si disposto spalla a spalla per occupare tutta la carreggiata della strada per effettuare il vero picchetto, ma in pochi minuti si è trovato difropnte circa 100 pliziotti in tenuta antisommossa. A quel punto il responsabile della digos minacciava i responsabili del comitato che in pochi minuti non avessero lasciato libero il varco avrebbero effettuato una carica a suon di repressione violenta proprio come successe sabato 15. Il comitato di fronte ad una minaccia è stato costretto piano piano mentre veniva compresso dalla polizia ad arretrare lentamente.
La farsa/picchetti è stata a questo punto smascherata ed i lavoratori sono entrati tutti al lavoro ed il ritardo di un’ora è stato causato solo dalla resistenza dei militanti del comitato
Tra farsa e realta i lavoratori sapranno distinguere chi realmente si batte per la salvaguardia del posto di lavoro e dello sfruttamento capitale lavoro.
Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat Pomigliano