Un governo di ladri, di corrotti e di cricche, si permette di rapinare i lavoratori e i pensio-nati cacciando il ,coltello direttamente nella carne e nel sangue di chi lavora.
Sono 483 le agevolazioni fiscali che vengono meno e che dovremo pagare di tasca nostra riducendo sempre di più i nostri stipendi e salari.
Asili nido, prima casa, familiari a carico, detrazione per lavoro dipendente, mutui e inte-ressi passivi, pensioni e blocco degli stipendi pubblici, spese funebri e veterinarie, scola-stiche, ticket sanitari e aumenti delle tasse regionali e comunali, in pensione sempre più tardi con l’anticipo al 2013 dell’attesa di vita.
Colpiti casa, famiglia, lavoro e pensioni con una prima stangata, per noi che lavoriamo, che vale 1300-1500 euro in meno nel 2012.
La stessa rapina, (contro i lavoratori e pensionati) al cosiddetto welfare, l’ hanno effettuata l’ Irlanda, la Grecia e il Portogallo ( vedere tabella). Questo dimostra che l’attacco, da parte di tutti i governi e indu-striali europei, alle masse lavoratrici è vitale per loro, perché serve a mantenere in piedi il loro sistema di sfruttamento e produrre più profitti per gli speculatori e i borghesi, che i governi ben rappresentano.
I lavoratori Italiani non sono ancora consapevoli della rapina che stanno subendo per opera di un gover-no ladro, essa è solo la prima. Altre ne verranno.
Tutta l’informazione la butta sulla casta politica che non fa i “sacrifici”. Anche se lo avessero fatto, non avrebbe cambiato di una virgola LA RAPINA diretta alla MASSA dei lavoratori, sarebbe solo stato fumo negli occhi per non far vedere l’arrosto.
Da questa manovra complessiva lo stato recupera sui lavoratori 103 miliardi di euro, mentre ne but-tano altri per guerra e armi, per l’inutile TAV che arricchisce la mafia e il parassitismo finanziario e po-litico.
L‘opposizione sindacale e politica hanno appoggiato la manovra in nome dei sacrifici “necessari”(non per loro), per lavoratori e pensionati, dimostrando che possono cambiare i suonatori ma la musica è la stessa: sacrifici, sacrifici, sacrifici, per le classi subalterne.
Le classi lavoratrici hanno la necessità di ritrovare l’unità(innanzi tutto con i proletari stranieri in Italia come nelle coop della logistica che stanno dando un esempio di resi-stenza eccellente) per battersi contro questa rapina e l’attuale sistema che la produce prima che questa cricca ci affami.
Buttiamo amare i sindacati confederali servi del sistema e auto-organizziamoci per ilnostro futuro.
Di seguito le tabelle delle misure prese dai vari governi (fonte le Monde diplomatique):
MISURE PRESE O ANNUNCIATE IN GRECIA:
FUNZIONE PUBBLICA.
Blocco o riduzione (fino al 20%) dei salari.
Abolizione di tredicesima e quattordicesima.
Abolizione di 150.000 posti, su un totale di 700.000, entro il 2015.
PENSIONI.
* Taglio di tutte le pensioni del 7%.
* Innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 67 anni entro il 2014.
PROTEZIONE SOCIALE.
Soppressione degli assegni per i disoccupati di lunga durata, i salariati a basso reddito, i pensionati, i contadini.
Riduzione di quelli per gli handicappati.
FISCALITA’.
Aumento dell’ Iva dal 13% (che era prima della crisi) al 23%.
Creazione di un’imposta di solidarietà, variabile dall’ 1% al 4% in relazione al reddito e di un’imposta supplementare del 3% per i funzionari.
PRIVATIZZAZIONI ( ENTRO IL 2012).
Messa all’asta di terreni pubblici nelle zone turistiche, vendita del 10% della società di telefonia, al suo azionista principale, Deutsche Telekom, cessione della quota che lo stato ha nella banca posta-le(34%), nel porto del Pireo(75%), nel porto di Salonicco(75%); privatizzazione di una parte degli attivi pubblici della lotteria nazionale, delle società del gas, elettricità e gestione mineraria, delle au-tostrade, poste,ecc.
MISURE PRESE O ANNUNCIATE IN IRLANDA.:
FUNZIONE PUBBLICA.
Riduzione dei salari fino al 15% ( in particolare tra gli insegnanti e forze di polizia).
Soppressione di 25.000 posti di lavoro ( su 250.000)-
Blocco delle assunzioni.
Tagli di bilancio fino a 10 miliardi di euro entro il 2014.
PENSIONI.
Riduzione del 4% delle pensioni del settore pubblico superiori a 12.000 euro l’anno.
Allungamento dell’età pensionabile, da 65 a 66, nel 2010, e a 68 ani nel 2018.
PROTEZIONE SOCIALE.
Riduzione del 25% della spesa per sanità e servizi sociali entro il 2014.
FISCALITA’.
Aumento dell’imposta sul reddito.
Introduzione di una tassa sul carbone e imposte anche su acqua e proprietà.
Aumento dell’Iva dal 19,6% al 21% nel 2013, poi al 23% nel 2014.
DIRITTO DEL LAVORO.
RIDUZIONE DELL’11,6% DEL SALARIO MINIMO.
MISURE PRESE O ANNUNCIATE IN PORTOGALLO:
FUNZIONE PUBBLICA.
BLOCCO DEI SALARI.
Sostituzione di un pensionamento su due.
Riduzione del 5% del salario dei 500.000 funzionari che guadagnano più di 1550 euro al mese e degli amministratori delle imprese pubbliche.
Soppressione dell’1% dei posti nell’amministrazione centrale, del 2% nelle amministrazioni locali e regionali.
Allungamento dell’età legale pensionabile da 62 a 65 anni.
Riduzione delle pensioni superiori a 1500 euro al mese.
PROTEZIONE SOCIALE.
Riduzione del reddito minimo d’inserimento.
Riduzione della durata e dell’importo e degli assegni di disoccupazione.
SERVIZI PUBBLICI.
Tagli alla spesa della sanità e dell’istruzione pubblica.
FISCALITA’.
Aumento dell’imposta sul reddito dell’1,5%.
Aumento dell’Iva dal 21% al 23%.
Aumento dell’ imposta sulle società che hanno un giro d’affari superiori a due milioni di euro.
Aumento dell’imposta sui beni immobili.
Imposta sulle prestazioni sociali.
Tassazione di sigarette, auto ed elettricità.
PRIVATIZZAZIONI.
Vendita di diverse imprese nazionali nei settori dell’energia, dei trasporti, delle telecomunicazioni, delle assicurazioni, per un totale di introito previsto di 5,5 miliardi di euro.