La lotta di classe arriva nel magazzino AF Logistics di
Massalengo e sbaraglia i padroni. Questa strana cosa fatta dai lavoratori che si chiama lotta di classe, continuamente data per scomparsa da padroni e sindacati confederali, si presenta con forza davanti ai cancelli dei magazzini di logistica della Lombardia.
Dopo le molte vertenze vinte nei mesi scorsi, i lavoratori
dell’ AF Logistics di Massalengo (LO) riescono a ristabilire il
rispetto dei diritti e della dignità per troppo tempo soppressi dall’ azienda, attraverso lo sfruttamento imposto con minacce e ritorsioni di capetti e caporali.
Emerge ancora una volta, come in ogni vertenza, il ruolo di
servi da parte di CGIL-CISL-UIL, in questo caso: nel magazzino di Massalengo hanno firmato un accordo che deroga al contratto nazionale e che permette all’ azienda di allungare l’orario di lavoro fino a 61 ore settimanali , accordo che l’azienda ovviamente applicava sempre.
Un’ altra vertenza che vince, segnando un ulteriore passo in avanti della lotta delle Coop, che si allarga mettendo in discussione radicalmente il regime di lavoro schiavistico che da anni è presente nel settore.
Il bilancio che come compagni/e ,lavoratori/ici traiamo da
questa esperienza di lotta che prosegue da circa 3 anni e che ha visto la nascita di un coordinamento, non può che essere estremamente positiva , come sempre accade la lotta di classe impartisce lezioni e insegnamenti e tra le tante cose che abbiamo imparato fino ad oggi ce ne sono due immediate che non vanno sottovalutate.
La prima di carattere politico ci insegna nella pratica che
l’unità tra lavoratori italiani ed immigrati ,vince è dirompente e ha una forza enorme. Possiamo dire senza esagerare che queste battaglie sono oggi a livello locale e nazionale , tra quelle che portano più risultati in termini di conquiste e prospettive.
La seconda di carattere più sindacale non è rivolta tanto a
noi che abbiamo sempre saputo quale fosse il ruolo dei sindacati confederali, la vogliamo rivolgere a quei compagni/e , lavoratori/ici che ancora si illudono e credono nella CGIL , questo sindacato è completamente inserito nei meccanismi di potere e come succede nelle cooperative avvalla e copre lo sfruttamento selvaggio degli operai da parte dei padroni, non sono incidenti di percorso perché le cose cha abbiamo qui descritto avvengono sistematicamente in tutte le situazioni , e non ci può più essere ,secondo noi , l’alibi della FIOM che difende i diritti solo mediaticamente o nei tribunali.
Queste esperienze insegnano in maniera concreta quale sia la
strada da intraprendere per affrontare il futuro di lotta, che inevitabilmente l’attuale e sempre più profonda crisi, ci mette davanti.