LEGA NORD: POPULISMO E DISINFORMAZIONE

Vista l’assenza di risposte politiche credibili in merito alle tematiche da noi affrontate nel precedente comunicato, non riteniamo utile e necessario replicare alla Lega Nord di Nerviano. Lasciamo all’evidenza dei fatti ogni conclusione da trarre a riguardo.

Ci teniamo però a far notare ai padanos come il loro populismo emerga chiaramente nel momento in cui veniamo accusati di “difendere i terroristi”. E’ chiaro, infatti, che in questo modo la Lega Nord accusa un’intera valle di essere un’associazione di stampo terroristico, perchè ogni azione e manifestazione intrapresa il 3 di Luglio è stata rivendicata da tutto il movimento No Tav, sia dai comitati che dalla popolazione susina. Questi sono i fatti, non lo diciamo noi.

“Maroni schiera le sue truppe contro i popoli delle Alpi che difendono il territorio”, questo è il testo di uno striscione che la popolazione di Chiomonte ha esposto durante l’assemblea dei comitati, in questo modo si voleva rimarcare gli interessi che il partito leghista difende quotidianamente, quelli degli speculatori e dei poteri forti.

Per concludere consigliamo agli ometti verdi di abbinare della carne d’orso ai bruscitt, pare infatti che gli piaccia anche quella!

sotto riportiamo il nostro primo comunicato:

LA LEGA NORD NERVIANESE SI SCAGLIA CONTRO IL KEBAP, E’ QUESTA LA LORO DIFESA DEL TERRITORIO?

E’  l’ennesima crociata leghista in nome della legalità e della sicurezza  dei cittadini. Tutte storie trite e ritrite che sappiamo bene nascondere  la vera faccia della Lega Nord: razzismo, odio e ignoranza. Insomma  populismo di facciata finalizzato a coprire politici sporchi quanto gli  altri, affaristi legati ai poteri forti che controllano l’economia e la  politica italiana con l’ipocrisia di presentarsi come “partito di  lotta”. Proprio in questi giorni stiamo constatando come la difesa del  territorio da parte dei leghisti si fermi a queste uscite di stampo  razzista: tutti gli esponenti della Lega sono infatti a favore della TAV  in val di Susa e Maroni, ministro dell’interno sta guidando la  repressione poliziesca perpetrata nei confronti dei manifestanti.  Quest’opera oltre che inutile (l’attuale ferrovia è sufficiente a  coprire il traffico di merci) sarebbe dannosa sia per il territorio che  per la popolazione della valle e sarebbe a carico delle casse pubbliche  in un momento di crisi economica (il costo sarebbe di 20 miliardi  circa). In questo caso si mostra palesemente la contraddizione del  partito leghista: la difesa del territorio è sempre funzionale a chi  specula sulle vite altrui, ovvero ai costruttori/devastatori, alle  banche e alle mafie che trovano in queste opere un’occasione ghiotta per  ripulire i propri capitali e trarre grossi profitti. Tutto questo si  ripete a livello locale con l’Expo 2015, mai ostacolato dalla Lega, che  impatterà direttamente anche sulla vita dei nervianesi con traffico,  smog, speculazione edilizia etc. Il nostro paese si trova infatti  sull’asse che collega la fiera e le zone di Expo all’aeroporto di  Malpensa e rappresenta quindi territorio di caccia per chi su questo  evento mangerà a sbafo.

Analizzando  le recenti vicende politiche della penisola rileviamo la netta  posizione di Bossi e seguaci riguardo i quesiti referendari del 12 e 13  giugno. Il leader leghista consigliò infatti di boicottare i referendum  perchè ritenuti inutili, aprendo così le porte alla speculazione delle  lobby private su un bene primario, l’acqua, e sulla salute dei  cittadini: non esiste infatti un nucleare sicuro e il disastro di  Fukushima l’ha dimostrato chiaramente.

Le  contraddizioni di questo partito ormai parte integrante dei grandi  salotti borghesi italiani non si fermano qui, non ci ricordiamo infatti  di aver mai visto nessun leghista difendere gli interessi dei lavoratori  e degli studenti, in particolare sul nostro territorio ricordiamo il  caso della chiusura della Corena di Nerviano e dei successivi  licenziamenti di lavoratori intrappolati nel sistema schiavista delle  cooperative, dove i padroni hanno il diritto di ridurre i dipendenti a  schiavi in modo totalmente legale per la democrazia italiana. In quel  caso solo i compagni/e del territorio hanno supportato l’occupazione e  la lotta dei nuovi schiavi di questa società del profitto di pochi su  tanti.

Questa  volta ad essere preso di mira dai seguaci del “senatur” è l’esercizio  commerciale di Via Lazzaretto, che con un’interpellanza accusano di:

–       mancato rispetto degli orari di esercizio, disturbo della quiete pubblica fino a tarda notte anche nei giorni feriali,

–       posteggio selvaggio da parte degli stessi esercenti,

–       emissioni di fumi maleodoranti che obbligano i residenti a tenere le finestre chiuse anche nei mesi estivi.

Tali  accuse tra l’altro sono totalmente infondate visto che l’esercizio  rispetta gli orari di legge ed è stato già soggetto ad ispezione  dell’ASL.

Questa  è la “nuova” occasione per scendere in campo dopo le recenti elezioni  comunali e le batoste elettorali ricevute in giro per la “Padania” che  hanno dimostrato come le contraddizioni emergano palesi e i nodi stiano  venendo al pettine!

In questo caso, oltre ad essere ignoranti e razzisti, il popolo padano nervianese pecca anche di originalità!

L’obiettivo  delle loro accuse meschine resta infatti principalmente sempre e solo  uno: l’immigrato. Nel caso del Kebap un residente del territorio che  esercita la propria attività al pari di tutti gli altri esercenti ma,  chissà come mai, l’unico ad essere accusato di infastidire e trasgredire  la legge! Ricordiamo anche ai leghisti che segnalare l’appartenenza  degli esercenti dei negozi a diverse etnie era una pratica cara ai  nazisti e ai fascisti nostrani. Lo stesso populismo era un altro tratto  tipico, forse le camicie verdi hanno avuto buoni maestri…

Consigliamo  a questi paladini dell’ (in)giustizia di deporre i cornuti elmetti e  assaggiare un panino kebap…potrebbe essere un’alternativa alla solita  polenta e bruscitt!!!

 

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