Il modello contrattuale di Pomigliano doveva essere, secondo Marchionne, un caso isolato dettato dalla situazione di emergenza che la fabbrica di Pomigliano richiedeva.
Chiaramente sapevamo già allora che non sarebbe stato così, ma al contrario, avrebbe fatto da apripista per poi essere applicato in tutte le fabbriche fiat e non solo.
Il contratto prevede tra i suoi punti principali: l’aumento delle giornate lavorative, meno pause, 120 ore di straordinario obbligatorie, una forte limitazione al diritto di sciopero, forti restrizioni sulla malattia e un sistema di produzione che sulla catena di montaggio non lascerà tempi morti andando negli anni ad aumentare ulteriormente le malattie causate da questo modello produttivo.
Oltre ai punti di arretramento per le condizioni di lavoro che prevede il contratto di Mirafiori,quello che vogliamo mettere in evidenza è l’attacco politico portato avanti su Pomigliano prima e Mirafiori adesso.
Infatti, lo scontro che si è consumato in questi mesi e che continuerà sempre più forte,ha visto da una parte i lavoratori sostenuti da Fiom e sindacalismo di base, mentre dall’altra i Padroni sostenuti in maniera compatta dalla classe politica,dai sindacati così detti gialli e da una potenza mediatica fatta di giornalisti asserviti al potere, televisioni e giornali.
L’obbiettivo di questo scontro da parte di Padroni e servi non è solo quello di aumentare i profitti della Fiat aumentando lo sfruttamento degli operai, ma è anche quello di azzerare completamente i diritti conquistati dal movimento operaio in anni di lotte passate, per lanciare un chiaro messaggio anche dal punto di vista ideologico alla classe lavoratrice, con l’obbiettivo di farci assimilare il sentimento di sconfitta per tenerci completamente asserviti ai loro interessi.
E’ evidente come lo scontro di classe, perché questo sta avvenendo, sia al momento vinto sotto tutti i punti di vista dai padroni.
La risposta che dobbiamo dare deve essere all’altezza della situazione, se i lavoratori di Pomigliano hanno dato un segnale durante la trattativa, da Mirafiori speriamo arrivi una risposta più forte, ma soprattutto crediamo che sia fondamentale generalizzare la risposta, perché com’è chiaro “l’operazione Marchionne” va oltre la Fiat e se dovesse passare andrà a colpire tutti i settori lavorativi e quindi tutti i lavoratori.
Noi lavoriamo in questa direzione.