Apprendiamo con sgomento e rabbia della morte dell’attivista Vittorio Arrigoni. Traferitosi a Gaza dal 2008, a seguito di una delle prime spedizioni umanitarie della Flottilla, Vittorio aveva saputo raccontarci con testimonianze di grande umanità ciò che il popolo palestinese è costretto a subire continuamente per mano dell’oppressore israeliano nei territori occupati. I suoi racconti, spesso testimonianze uniche di ciò che succedeva nella striscia, si univano ad una militanza civile in difesa della popolazione. Anche a rischio della propria vita.
In vista della prossima flottilla in partenza tra un mese dall’Italia e da altri stati europei, l’assassinio di Vittorio può essere considerato un chiaro avvertimento nei confronti degli attivisti di stare alla larga da Gaza. Per questo ci chiediamo chi sia il mandante di questo assassinio che, eseguito dal gruppo estremista salafita vicino ad al-Qaida, lascia comunque il sospetto di un intervento indiretto di Israele e dei suoi governi amici nel mondo arabo per le modalità e la pretestuosità dell’ultimatum.
STAY HUMAN…CIAO VITTORIO!