Giovedì 3 Febbraio dopo circa1 mese e mezzo si è conclusa l’occupazione del magazzino Corena di Nerviano da parte dei lavoratori e delle lavoratrici della coop. Alfa , che dal 31 Dicembre sono stati licenziati.
La coop. Alfa svolgeva attraverso …
una catena di sub-appalti le lavorazioni di smistamento delle rese dei giornali invenduti. La committente principale è la Parrini.
Prima di entrare nel merito delle riflessioni che come compagni/e ci sentiamo di portare al dibattito generale ripercorriamo brevemente le vicende che si sono succedute nell’ultimo anno inerenti a questa vertenza.
E’ bene ricordare quando alcuni anni fa è entrato a far parte del mondo della logistica e non solo, il sistema delle coop. (COOPERATIVE: IL CONNUBIO PERFETTO TRA MAFIA, POLITICA, E PADRONI.), alla Corena come in tantissimi altri magazzini questo sistema è passato per l’opera di CGIL ,CISL,UIL che hanno convinto i lavoratori – disinformati su che tipo di sistema si trattasse – a passare da dipendenti direttamente assunti dalla committente a soci lavoratori di coop. create ad hoc, in modo da scaricare tutte le responsabilità in termini di rispetto dei diritti e del contratto nazionale su queste finte coop. che possono morire da un giorno all’altro.
Torniamo alla corena esattamente al Dicembre 2009 – Gennaio 2010 quando la coop. Alfa subentra alla precedente coop. Per cessato appalto, L’Alfa propone un nuovo contratto nel quale tenta di abbassare i salari e togliere alcuni diritti, quest’operazione viene respinta da una settimana di picchetto. Dopo questo tentativo fallito arriviamo al Dicembre 2010 con un anno in cui la coop. Alfa nella persona di Pasquale Angelucci ( lo stesso responsabile dei licenziamenti dei 15 lavoratori alla GLS di Cerro AL Lambro) ha provato piu’ volte attraverso delle provocazioni a togliere diritti ed abbassare i salari, tentativi puntualmente respinti attraverso la lotta.
A questo punto di fronte alla forte resistenza operaia, la Parrini che, vorrebbe lavoratori/ici schiavi come quelli in forza nel magazzino di Corbetta, mette in campo l’infame operazione che prevede il licenziamento dei 65 lavoratori/ici di Nerviano.
Il 27 dicembre in risposta ai licenziamenti parte l’occupazione del magazzino con il blocco della merce e dei macchinari al momento presenti all’interno. Dopo le vacanze natalizie, durante le quali l’azienda Parrini ha osservato passivamente l’occupazione, si è aperto un tavolo nel municipio di Nerviano al quale hanno partecipato i sindacati presenti in azienda (CGIL-CISL-USB) e le aziende che compongono la catena dei subappalti. Le società presenti hanno offerto la CIG , gli stipendi di Dicembre e il TFR in cambio della fine dell’occupazione senza nessuna garanzia per il posto di lavoro.
Questa proposta, una truffa per i lavoratori, è stata subito accettata da CGIL e CISL e sostenuta dal sindaco di Nerviano Enrico Cozzi. In questo modo i sindacati confederali pensavano di risolvere la vertenza svendendo i lavoratori ed il loro posto di lavoro, svolgendo così il solito ruolo di agenti padronali, il secondo invece puntava a giocarsi la risoluzione della vertenza nella campagna elettorale per le prossime elezioni comunali.
Il giorno dopo i lavoratori riuniti in assemblea hanno bocciato l’accordo ribadendo le motivazioni per cui da quasi un mese sono in occupazione: garanzia occupazionale per tutti coloro che perdono il proprio posto di lavoro all’interno del sito produttivo della Corena, riattivazione immediata della produzione, pagamento del TFR e sostegno economico fino a quando non rientrano a
lavorare.
Si sono susseguiti nei giorni seguenti tentativi – in parte andati a buon fine – ad opera di CISL e CGIL di spaccare il fronte dei lavoratori attraverso comunicati non veritieri e il tentativo di trasferire i lavoratori/ici con il meccanismo della contrattazione personale e altre provocazioni.
Segnaliamo in particolare come CGIL e CISL quasi fossero un’agenzia interinale, d’accordo con la coop. Del magazzino di Corbetta – legata alle coop. Rosse e nel quale bisogna ricordare che viene applicato il contratto unci dichiarato illegale da una sentenza di tribunale ma che cgil-cisl uil continuano ad accettare – hanno permesso a questa di contattare individualmente i 65 licenziati per proporre loro un contratto che prevede , per i pochi che hanno accettato, il licenziamento unilaterale in qualsiasi momento e la decisione in maniera arbitraria dell’orario di lavoro da parte della coop.
Arriviamo al 3 Febbraio quando è stato firmato l’accordo, accettato da tutti i lavoratori che prevede:
- La cassa integrazione per un anno con l’integrazione da corrispondere in anticipo di 1.800 euro da parte della coop.
- L’assunzione dei 53 lavoratori/ici in cig se entro i prossimi 18 mesi nel sito della Corena a Nerviano verrà riattivata la produzione e l’apertura di una trattativa per un’eventuale assunzione nel sito di Corbettaa parità di condizioni.
L’ occupazione si è conclusa ma la vertenza continua perchè l’obbiettivo è la riassunzione di tutti i/le lavoratori/ici a Nerviano o a Corbetta mantenendo le stesse condizioni retributive e normative .
Vogliamo sgomberare il campo da ogni retorica o ipocrisia, dicendo che l’accordo è secondo noi una vittoria ancora parziale , chiaramente la lotta ha pagato perchè se non fosse stata messa in campo adesso i/le lavoratori/ici erano licenziati/e senza nessuna garanzia e probabilmente senza lo stipendio di Dicembre e il TFR. Siamo altrettanto convinti che il risultato ottenuto fino ad adesso sia stato l’unico possibile per i rapporti di forza che c’erano e ci sono in campo, osare di piu’ sarebbe stato forse controproducente, per questo pur considerando vittoria parziale l’esito temporaneo della vertenza pensiamo sia stato un risultato positivo.
L’occupazione della Corena ha dimostrato che come I/le lavoratori/ici possiamo contare solo su noi stessi, non possiamo permetterci di delegare niente a nessuno, lo abbiamo visto per l’ennesima volta anche in questa vertenza.
A fare piazza pulita di chi ha il ruolo di pompiere delle lotte ci ha pensato come sempre avviene la determinazione dei lavoratori e la concretezza che la lotta di classe impone, quando la lotta diventa radicale, quando esce dai binari della concertazione, quando i lavoratori si auto organizzano e non possono piu’ essere controllati dai sindacati confederali, tutte le componenti della società che in un modo o nell’altro hanno il compito di subordinare i lavoratori agli interessi padronali per non fare inceppare i meccanismi del profitto scendono in campo e si schierano, ovviamente non dalla parte di lavoratori/ici.
Il Sindaco, il prete, CGIL e CISL hanno provato, ognuno secondo il proprio ruolo a spaccare l’unità dei lavoratori,a impaurirli e a imporgli un’ accordo truffa.
Per concludere, secondo noi il bilancio complessivo della lotta è stato positivo, dentro questa esperienza abbiamo visto una forte combattività da parte dei lavoratori della Corena che non hanno mai abbassato la testa e soprattutto abbiamo visto una un’importante solidarietà da parte di lavoratori/ici e compagni/e del territorio.
Per questo siamo convinti che bisogna cogliere l’occasione che l’esperienza della vertenza alla Corena ci offre, per rilanciare la costruzione di un coord. reale tra lavoratori/ici sul territorio dell’asse del sempione, crediamo che le due manifestazioni che si sono svolte a Nerviano abbiano dimostrato che le possibilità ci sono,anche perché questo rimane per noi l’unico strumento per costruire un’opposizione concreta ai licenziamenti, all’attacco dei diritti, alla precarietà e alla disoccupazione.
Sappiamo che queste sono cose che tutti diciamo e pensiamo da tempo, ma oggi a differenza del passato abbiamo l’occasione di partire da un’esperienza di lotta concreta nel quale i lavoratori e le lavoratrici di settori diversi sono stati/e protagonisti/e.
La lotta continua fino al rientro sul proprio posto di lavoro di tutti/e i lavoratori/ici della Coop.Alfa.