Ora la protesta si trasforma in lotta, hanno abbandonato la torre gli ultimi due migranti di via Imbonati a Milano.
Le novità di queste ore non sono buone, Abdelrajat il ragazzo marocchino, dopo il breve ricovero in ospedale è stato portato nel CIE di via Corelli a Milano, in seguito Trasferito nel CIE di Modena (col chiaro intento di isolarlo dai suoi compagni) e infine ieri 7 Dicembre deportato con un volo dall’aeroporto di Bologna in Marocco.
Il primo dicembre “stranamente” in tempi record la questura, gli aveva notificato che la sua richiesta d’emersione era stata respinta perché il suo datore di lavoro, una volta intascato i soldi, non si era presentato al secondo appuntamento in prefettura per la firma del contratto di soggiorno, a questo punto rischia l’espulsione dal territorio italiano.
Questo è quello che temeva Abdelrajat, per sé e per gli oltre 100 mila migranti truffati da questa sanatoria del 2009, quando il 5 Novembre con altri 4 ragazzi è salito sulla torre di via Imbonati a Milano, dopo mesi di proteste inascoltate del Comitato Immigrati in Italia, iniziando una protesta per dare visibilità alla loro situazione, di seguito il primo comunicato scritto dal Comitato, prontamente radunato in presidio permanente sotto la torre, sulle ragioni della protesta:
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Perché siamo sulla torre di via Imbonati?
Dal 5 novembre cinque nostri fratelli immigrati sono saliti sulla torre di via Imbonati per chiedere il diritto ad una vita degna che passa in primo luogo dall’avere un permesso di soggiorno.
Siamo lavoratori, truffati dalla sanatoria per colf e badanti. Abbiamo pagato tanti soldi alla Stato ma alla fine ci stanno negando i permessi di soggiorno. Molti di noi hanno visto rifiutarsi il permesso perché erano stati precedentemente trovati senza documenti, altri non hanno potuto regolarizzarsi anche se da anni lavorano come muratori, falegnami, ecc perché la sanatoria non considerava questi lavori.
Noi vogliamo lavorare in regola, vogliamo vivere alla luce del sole e non nella “clandestinità” ma il governo non c’è lo permette anche se abbiamo un datore di lavoro disposto ad assumerci.
Per quello i nostri fratelli sono saliti sulla torre, come hanno fatto gli immigrati di Brescia in un gesto estremo di protesta. La risposta del governo è stata l’uso della violenza. A Brescia lunedì 8 sono state arrestate ed espulse molte persone perché chiedevano i loro diritti.
Siamo stufi di essere trattati come bestie, sfruttati nei luoghi di lavoro, guardati sempre male come se fossimo delinquenti. Siamo stufi di un governo che ci dipinge come nemici dei lavoratori italiani. Non siamo noi i colpevoli della crisi, ma il governo che non sa dare risposte né ai cittadini italiani né agli immigrati.
Vogliamo essere riconosciuti come persone. Vogliamo avere i diritti per vivere con dignità.
I nostri fratelli che sono sulla torre di Carlo Erba in via Imbonati non scenderanno finché il governo non darà risposta alle nostre richieste. E noi continueremo a sostenerli pacificamente a oltranza! La violenza del governo non ci appartiene.
Comitato Immigrati in Italia – Milano http://immigratimilano.blogspot.com – Comitatoimmigratiitalia.milano@gmail.com
Info: 3200118441 – 3771851896
Ora che sono scesi saremo più che mai al fianco del Comitato Immigrati nelle forme di lotta che deciderà di seguire per salvare Abdelrajat, perché non diventi la vittima sacrificale e mediatica delle “nostre” istituzioni nel solito nome della legalità, che viene dimenticata quando le vittime sono i migranti truffati proprio da questa sanatoria e per continuare a ribadire le loro richieste:
- Rilascio del permesso di soggiorno per chi ha partecipato alla “sanatoria truffa”.
- Prolungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro.
- Rilascio del permesso di soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero o lo sfruttamento sul lavoro.
- Emanazione di una legge che garantisca il diritto di asilo.
- Riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni.
- Riconoscimento della cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia.
Siamo alla barbarie.
Diritti, che in tutti gli altri paesi civili sono riconosciuti e rispettati, da noi vengono vilipesi e negati.
Siamo tutti “estracomunitari”.
I cittadini italiani, non hanno diritti come non li hanno gli stranieri, ma questo la gente comune non lo sa.
Lo scopre, quando vede i propri diritti fondamentali “stracciati in faccia”
direttamente dall’0rdine costituito.
Se non difendiamo i diritti dei fratelli meno fortunati di noi, anche noi un domani non avremo nessuno che ci difenderà dai sopprusi.