MAFIA E CAPITALE …

E’ di questi giorni l’ultima inchiesta sulle “infiltrazioni” mafiose all’interno della giunta  Regionale lombarda, che ha portato all’arresto di Zambetti per avere acquistato un paccheto di voti dalla ‘ndragheta.

L’inchiesta è arrivata fino al Nostro territorio con il caso Dell’ex assesore di Rho Tizzoni al quale erano stati proposti voti che lui ha rifiutato , dimenticandosi ,però, di denunciare l’accaduto e anzi minimizzando, come se la proposta di vendita di un pacchetto di voti non fosse una cosa gravissima e da denunciare.

Le reazioni politiche  che si susseguono sono il solito stanco rito che parla di stupore per le inflitrazioni mafiose , di casi isolati e di lotta alla mafia , mentre  la lega minaccia di fare saltare per l’ennesima volta la giunta lombarda, ma poi fa retromarcia quando il capo Formigoni alza la voce e Tizzoni rischia di diventare un’eroe dell’atimafia.

Noi da parte nostra non ci stupiamo e come abbiamo già fatto in passato vogliamo prendere una posizione chiara , dicendo che la criminalità mafiosa è parte integrante del sistema capitalistico,  è un’arma in mano al padronato per gestire importanti settori economici  e incrementare i profitti .                                                                                                                                     Da sempre la criminalità organizzata è legata allo stato, ricordiamo infatti,  come già dal 1920 e anche prima essa svolgeva il lavoro sporco per conto dei padroni ammazzando comunisti,sindacalisti e operai in lotta che chiedevano salrio e diritti, arrivando a fare vere e proprie stragi come portella della Ginestra.

Oggi sappiamo e vediamo come le organizazioni mafiose al nord sono inserite nei gangli dell’economia , non solo gestiscono i lavori delle gradi opere come sarà per Expo 2015, ma sono presenti in un settore importantissimo come la sanità e logistica attraverso il proliferare di una miriade di cooperative, svolgendo così un doppio ruolo di riciclo di denaro sporco e di abbassamento del costo della forza lavoro.

Noi insieme ad altre realtà dell’autorganizzazione sindacale,sociale e politica , da anni siamo presenti nelle lotte che centinaia di lavoratori migranti stanno conducendo nel settore delle cooperative della logistica nel quale sono trattati come schiavi , ma  che grazie a scioperi e blocchi riescono a vincere e ottenere condizioni salariali e di lavoro dignitose , conosciamo bene il settore e la gestione malavitosa dei rapporti di lavoro , ma soprttutto conosciamo bene chi fa profitti utilizzando questo tipo di gestione: Sono le multinazionali della logistica, sono i conosorzi di cooperative rosse , bianche e Verdi (vedi il caso di basiano con la cooperativa Bergamasca legata alla lega nord).

E’ la storia che si ripete , cambia forse in alcuni casi il contesto economico e le modalità  rispetto agli attacchi da parte delle orgnizzazioni mafiose contro i contadini che occupavano le terre nel 1920 , di certo non è cambiato il fine che rimane sempre la ricerca del massimo profitto sulle spalle dei lavoratori.

Dunque un’altra grande lezione arriva dagli operai delle cooperative, che lottando per salari e diritti dignitosi lottano anche contro le organizzazioni mafiose , nel silenzio dei media e della cosiddetta società civile , anzi, spesso attacchati dai manganelli di polizia e carabinieri e colpiti da denunce che dimmostrano da che parte sta lo stato.

Per imparare cosa vuol dire fare antimafia i vari Tizzoni , Cecchetti e compagnia varia dovrebbero farsi un giro davanti ai cancelli di qualche logistica o tra tutti quei compagni che ogni giorno nei propri territori senza paura e con determinazioni si battono  a viso aperto contro la criminlità organizzata .

Ma soprattutto siamo convinti che per battere le organizazioni mafiose bisogna abbattere l’attuale sistema economico di cui esse sono parte integrante e costruire una società senza classi e senza sfruttati .

Non chiediamo la rivoluzione domani mattina, ma quantomeno Iniziamo a organizzarci per rivendicare un salario garantito per i disoccupati ,soprattutto giovani, in modo che non diventino manovalanza per le organizzazioni mafiose ,  a chiedere servizi sociali grtuiti, a sostenere attivamente le lotte nelle cooperative collegandole alle lotte negli altri settori e nei territori, a uscire di casa e abbandonare il telecomando della televisione e il sentimento di rassegnazione , incominciando a pensare e intervenire come collettività e per i nostri interessi di classe.

Noi siamo pronti…

Collettivo la sciloria Rho

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