Ore 20.30, venerdì 2 marzo, Mario Monti interviene in conferenza stampa per illustrare la linea che il governo seguirà nei confronti della TAV e dei suoi oppositori.
Con tono paternalistico, rassicurante per coloro che vedevano la “presentabilità del premier” come un obbiettivo importante, ci informa che il suo governo, nell’interesse pubblico continuerà nella realizzazione dell’opera e fermerà ogni dissidio violento in valle e altrove.
Ora, nulla di nuovo per le nostre orecchie, solo la conferma che il governo dei poteri forti, “tecnico” per modo di dire, continuerà in realtà a difendere gli interessi di pochi sciacalli, mafiosi e speculatori (tra cui il ministro dello sviluppo Passera con Banca Intesa) rispetto a quello reale, collettivo, di chi il loro sviluppo economico lo subisce quotidianamente sulla propria pelle con manovre economiche che prevedono sempre più povertà e perdità di dignità e diritti.
Nulla di nuovo, infatti, anche l’ennesimo richiamo alla fermezza nel fermare i violenti (ovvero intensificare l’occupazione militare della valle e tutte le pratiche che ne derivano). Quello che denotiamo è come chi si oppone sia sempre presentato dal potere e dai media come un nemico pubblico, come il colpevole del ritardo economico italiano, per dirla con Monti: quelli che non vogliono che l’Italia rimanga attaccata all’Europa. Difficile non “alterarsi” quando sentiamo certe boiate proprio dette da loro, da chi manovra il potere finanziario economico e politico da anni, da chi col proprio sistema classista di sfruttamento ci ha trascinato fino a questo punto facendoci oltretutto credere che attraverso la solita ricetta neo liberista usciremo vincenti dalla crisi e vivremo tutti meglio. Certo vivremo meglio senza sanità pubblica garantita, senza istruzione, senza lavoro, senza prospettive per il futuro…se ce lo dicono loro…
Quindi i memici del popolo saremmo noi?
In ogni caso la linea di governo ci appare anche come la risposta migliore a chi, anche a “sinistra” (vedi Vendola e de Magistris) propone una soluzione da trovare attorno ad un tavolo tecnico che valuti la reale utilità dell’opera. Belle parole per chi non conosce la realtà. Nessuna mediazione è infatti possibile con chi opprime da anni un’intera valle attraverso un occupazione militare che sempre più assomiglia alla Palestina. Oltretutto, per chi sa leggere tra le righe, si evidenzia l’ennesimo tentativo di fermare la forza d’impatto di un movimento che da svariati anni ha saputo sempre compattarsi, informare, reagire e allargarsi, gettando sabbia negli ingranaggi del sistema.
Un’altro elemento da valutare dalle parole di Monti è come questa metodologia di intervento repressivo è quella che tornerà utile nei prossimi anni al capitale per fermare coloro che si opporranno ai loro giochi di potere e alla violenza fisica e psicologica che il potere esercita su di noi quotidianamente in mille modi diversi. Ecco quella è l’unica violenza che dobbiamo combattere….
Questi sono i costi della tav:
4 cm di Tav = 1 anno di pensione.
3 metri di Tav = 4 sezioni di scuola materna.
500 metri di Tav = 1 ospedale da 1200 posti letto,
226 ambulatori, 38 sale operatorie.
1 km di Tav = un anno di tasse universitarie per 250 mila studenti, oppure 55 nuovi treni pendolari.
TUTTA LA TAV= reddito sociale per tutti!